Triglie di scoglio

Spaghetti con triglie e finocchietto selvatico

E’ vero che da ex pesce povero, oggi anche le triglie si sono trasformate in “pesce di lusso”, ma val la pena preparare questo piatto, facile e saporito, dove l’unica difficoltà potrebbe risiedere nella sfilettatura della triglie stesse, problema che potrai lasciare al tuo pescivendolo di fiducia…

Spaghetti con triglie, gli ingredienti

Gli ingredienti sono facili da trovare e normalmente si trovano già in casa:

olio extravergine di oliva,

aglio,

pomodorini tipo ciliegino (oppure qualche pelato spezzato grossolanamente)

triglie sfilettate e desquamate

(attenzione, perché la triglia ha le sue belle squamette che, se rimangono nel sugo, lo rendono fastidiosamente immangiabile!)

abbondante finocchietto selvatico in ciuffi

sale e pepe o peperoncino.

Spaghetti con triglie, la preparazione

La preparazione inizia da uno spicchio d’aglio con la camicia e un trito finissimo di un ciuffetto di finocchietto fatti dolcemente soffriggere nell’olio.
Si gettano, poi, i filetti delle triglie (per un bel sugo almeno 4 filetti a testa), i pomodorini tagliati a spicchi, e si incoperchia dopo aver salato e pepato. Il tempo di cottura è di pochi minuto, giusto quel che serve per appassire i pomodorini.
Gli spaghetti vanno scolati appena al dente, e saltati nel sugo. Servire con una generosa manciata di finocchietto selvatico tritato fine.

Spaghetti con triglie, Consigli

Se avete problemi a sfilettare le triglie, basta chiederlo al pescivendolo: lo farà senza problemi. Ho visto che in alcuni supermercati, i filetti di triglia sono venduti già confezionati: non li ho mai provati, ho solo notato prezzi stratosferici…
Qualche concessione in più  alla qualità? Per gli spaghetti, si potrebbero provare quelli trafilati al bronzo della Cooperativa Girolomoni di Montebello (Isola del Piano, in provincia di Pesaro e Urbino), prodotti col grano Senatore Cappelli (quello che Mussolini trebbiava pubblicamente…), mentre per l’olio, se ne può aggiungere un filo da crudo, usando un extravergine dal sapore delicato, un fruttato leggero, che non copra quello degli altri ingredienti, e per rimanere in zona (anzi, per rimanere intorno a casa mia!) si potrebbe usare un olio delle colline di Mombaroccio, ad esempio l’extravergine Agostini (non ho trovato un sito dell’azienda, ma il recapito è: Azienda Agricola Agostini Evaristo, Villagrande di Mombaroccio, tel. 0721470471), buono e con un giusto rapporto qualità-prezzo.
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