pasticciata, casalinga

Pasticciata della zia Maria

Pasticciata: questa ricetta l’ho trovata negli appunti di mia mamma. Come si sa, le mamme si scambiano ricette con parenti e amiche, e questa deve essere il frutto di uno di quegli scambi. Gli appunti sono molti scarni. Mia madre, tuttora, si ricorda i procedimenti a memoria e le dosi sono a occhio: un po’ di questo, un po’ di quest’altro.

Anche i consigli si misurano a “un po’”: “Aggiungi un po’ di quello, per favore!”. Un po’ quanto? Un po’. E devi capire guardandola, osservandone gesti e tempi, che quel che conta non è l’apprendere trasmesso passivamente da un libro di cucina, ma il fare: provare, sbagliare, riprovare, assaggiare, togliere e aggiungere, fino a quando il sapore non ti sembri perfetto.

La ricetta è stata data a mia madre da mia zia Maria, la sorella di mio padre, ed è una sorta di ‘pasticciata‘ in bianco che preparava la suocera di mia zia e a detta di mia mamma si tratta di un piatto eccezionale.

Gli ingredienti non sono proprio quelli della tradizionale pasticciata che si prepara a Pesaro o a Fano, anche se la ricetta è di origine fanese: sarà, dunque, una delle tanti varianti familiari che un po’ tutte le ricette tipiche hanno. Qui mancano conserva di pomodori o pomodorini, mancano la carota e il sedano, mentre l’uso del lardo -davvero raro nella cucina di oggi- ne rafforza l’identità, il gusto deciso.

In questo blog abbiamo già pubblicato la ricetta della pasticciata fanese di mamma Graziana e la ricetta della pasticciata pesarese.

Pasticciata, gli ingredienti

Per questa ricetta servono:
un bel pezzo di magro di Bovino
Aglio
Pancetta
Lardo
Olio extravergine di oliva
Chiodi di garofano
Vino bianco
Sale
Pepe nero

 

Pasticciata, la preparazione

La preparazione è la seguente: bucare la carne e lardellarla con aglio e pancetta, salarla e peparla, poi metterla in pentola con la cipolla su cui saranno stati infilzati 2 chiodi di garofano, con il lardo e l’olio, coprire la pentola con un foglio di carta paglia, e sopra sigillare con un piatto dove si sarà versato del vino bianco. Cuocere al minimo, finché la carne non sarà tenera.

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